Il Consiglio UE, il 25 aprile 2023, ha ufficializzato l’entrata in vigore del CBAM (Carbon Border Adjustment Mechanism), ossia del meccanismo di adeguamento del carbonio alle frontiere, destinato a impattare sulle importazioni provenienti da Paesi aventi normative di abbattimento delle emissioni di gas serra meno restrittive rispetto a quelle dell’Unione Europea.

IL CBAM in dettaglio

Il CBAM è uno dei pilastri del Fit for 55, approvato lo scorso 18 aprile, ovvero un pacchetto legislativo di 5 misure ambientali innovative, finalizzate a l‘obiettivo di arrivare, entro il 2030, alla riduzione delle emissioni dell’UE di almeno il 55% rispetto ai livelli del 1990.

Nella pratica, il CBAM, imporrà agli operatori dell’Unione Europea il pagamento di una tassa sul carbonio inerente alle importazioni di una lista di prodotti provenienti da Paesi nei quali, le norme circa l’abbattimento delle emissioni di gas serra, risultino meno restrittive se comparate a quelle in vigore nell’UE.

Il CBAM ha come obiettivo quello di evitare che determinati paesi delocalizzino la loro produzione in Paesi dove le politiche climatiche risultino meno restrittive, oppure accrescano le importazioni di prodotti ad alta intensità di carbonio vanificando così tutti gli sforzi dell’Unione Europea sulla riduzione delle emissioni di gas serra.

I settori toccati dalla normativa

L’applicazione della norma sarà progressiva. Inizialmente, il meccanismo verrà applicato alle emissioni dirette – da quelle di gas ad effetto serra emesse durante la produzione delle merci, fino all’importazione di tali merci nell’UE. In futuro, riguarderà anche le emissioni indirette, ovvero quelle derivanti dalla generazione di energia elettrica utilizzata per produrre i beni coperti dalla normativa.

Nello specifico, la prima fase di applicazione riguarderà le seguenti aree merceologiche:

  • cemento
  • alluminio
  • fertilizzanti
  • energia elettrica
  • idrogeno
  • ferro e acciaio

Tempi di applicazione e obblighi per le imprese

Il CBAM dovrà ora essere sottoscritto formalmente da Parlamento e Consiglio, per poi essere pubblicato nella Gazzetta ufficiale dell’UE. Il provvedimento inizierà ad essere applicato a partire dal 1° ottobre 2023, in una forma transitoria fino al 31 dicembre 2025, per essere introdotto gradualmente dal 2026 al 2034, in concomitanza con l’eliminazione progressiva delle quote gratuite nell’ETS (Emissions Trading Scheme).

Fino alla fine del 2025 alle aziende importatrici nell’UE di prodotti coperti dal sistema ETS verrà richiesto unicamente di presentare un report alla Commissione in cui indicare la quantità di emissioni contenute nelle merci importate e il prezzo del carbonio pagato nel paese di origine

A partire dal 2026, se i prodotti importati supereranno gli standard di emissione previsti dall’UE, le imprese dovranno inoltre acquistare i certificati CBAM per compensare la differenza tra il prezzo dell’emissione di carbonio pagato nel Paese di produzione, se previsto, e il prezzo delle quote di carbonio nel sistema ETS dell’UE.

Le merci CBAM dovranno essere sdoganate da dichiaranti autorizzati.

Vanessa Antonelli

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