Il 24 febbraio 2023, gli USA hanno richiesto agli importatori di fornire alla US Customs and Border Protection (CBP) le informazioni necessarie per identificare i paesi di produzione dell’alluminio importato sul territorio americano.
A Marzo del 2023, la CBP estende l’indagine con un focus specifico sulla Russia e conferma che, con decorrenza 10 aprile 2023, i prodotti di alluminio importati dalla Russia o l’alluminio primario utilizzato nella fabbricazione degli articoli in alluminio la cui fusione viene fatta in Russia, sono soggetti a un’aliquota del dazio ad valorem del 200%.

Le voci doganali coinvolte sono le seguenti:

  •             alluminio greggio previsto alla voce 7601:
  •             barre, tondini e profilati di cui alla voce 7604; fili di cui alla voce 7605;
  •             lastre, fogli e nastri previsti alla voce 7606; fogli di cui alla voce 7607
  •             tubi e accessori per tubi di cui alle voci 7608 e 7609
  •             le fusioni e i pezzi fucinati di alluminio di cui alla sottovoce 7616.99.51.

Articoli derivati de l’alluminio:

  •             7614.10.50, 7614.90.20, 7614.90.40, 7614.90.50;
  •             paraurti stampati in alluminio, i suddetti comprendenti parti ed accessori degli autoveicoli delle voci da 8701 a 8705 (descritti nella sottovoce 8708.10.30);
  •             stampati di carrozzeria di alluminio, per trattori agricoli (descritti nella sottovoce 8708.29.21).

A partire dal 10 marzo, l’alluminio risulta essere il più colpito con tariffe del 200% sulle importazioni di metallo russo. E sulle importazioni di qualsiasi prodotto di Paesi terzi contenente metallo russo, a partire dal 10 aprile.

dazi sulle importazioni di altri metalli, come rame e piombo, raddoppiano al 70%, mentre il nichel risulta soggetto a un dazio del 35%. Il pacchetto completo di sanzioni e misure commerciali, annunciato in occasione dell’anniversario dell’invasione russa dell’Ucraina, riguarda oltre 100 metalli, minerali e prodotti chimici.

Si tratta di misure commerciali unilaterali degli Stati Uniti, non di sanzioni formali come quelle imposte brevemente al produttore russo Rusal nel 2018 con un impatto caotico.

L’LME ha subito pressioni per sospendere tutte le consegne di alluminio russo nella sua rete di magazzini globali, ma ha rigettato la proposta a novembre. L’LME non ritiene che il recente annuncio degli Stati Uniti modifichi questa posizione, dato che molti consumatori statunitensi si erano già ‘autosospesi’ nei confronti del metallo russo.

Il prezzo dell’alluminio a tre mesi dell’LME è stato oggetto di una raffica di vendite nelle ore successive all’annuncio del 24 febbraio, in quello che è sembrato un dumping di massa dei marchi russi da parte dei finanziatori dei titoli.

Alla fine di gennaio i magazzini LME contenevano 93.750 tonnellate di alluminio Rusal, pari al 41% delle scorte totali su garanzia, che ammontavano a 231.125 tonnellate, aumentandole vertiginosamente.

Gli Stati Uniti hanno dichiarato di aver calibrato i propri dazi all’importazione “per imporre costi alla Russia riducendo al minimo i costi per i consumatori statunitensi”.

Le importazioni statunitensi di alluminio grezzo russo sono calate bruscamente dopo che il Paese ha imposto sanzioni a Rusal nel 2018, anche se sono state annullate l’anno successivo.

flussi di metallo russo sono stati pari a 744.000 tonnellate nel 2017. L’anno scorso erano solo 209.000 tonnellate e la Russia era scesa al quinto posto tra i fornitori, secondo l’Aluminum Association.

I consumatori statunitensi potrebbero subire un doppio colpo, dal momento che gli Stati Uniti importano un’ampia gamma di prodotti semilavorati, tra cui fogli, tubi, fili, lamiere, barre e tondini.

L’unica via d’uscita per i Paesi fornitori è che anch’essi impongano tariffe minime del 200% sulle proprie importazioni di alluminio russo. L’alluminio sembra ora far parte della più ampia frattura geopolitica che si sta aprendo in tutto lo spettro dei minerali critici, mentre l’Occidente cerca di ridurre la propria dipendenza da Cina e Russia.

La SCS Venturini è sempre disponibile a fornire qualsiasi informazione in merito alle politiche di natura doganale, dazi e classificazioni.