Cos’è le-CMR?

L’e-CMR è un sistema di lettera di vettura elettronica che si sta diffondendo sempre più all’interno del mercato europeo.

Essendo l’e-CMR un sistema elettronico, il suo utilizzo facilita le procedure rendendo i documenti sempre disponibili online, aumentando la trasparenza, la tracciabilità e la qualità della Supply Chain logistica.

L’e-CMR è la lettera di vettura stradale ma in formato elettronico, redatto per provare sia l’avvenuta presa in consegna delle merci, sia del loro stato da parte del vettore e testimonia il contratto di trasporto internazionale.

Questo documento si basa sul CMR (Convention des Marchandises par Route), una convenzione stipulata a Ginevra il 19 maggio 1956 per regolamentare alcuni aspetti del trasporto internazionale su strada, laddove inizialmente era previsto solo il CMR cartaceo, ma dal 2008, a seguito di un protocollo inserito nella predetta convenzione, è stata introdotta la possibilità di redigere una nota di consegna in formato elettronico.

Questo protocollo è entrato in servizio a metà 2011 e già nel 2019 contava undici Paesi aderenti, nello specifico: Bulgaria, Repubblica Ceca, Danimarca, Estonia, Lettonia, Lituania, Francia, Paesi Bassi, Slovacchia, Spagna e Svizzera a cui si aggiungono di anno in anno sempre più nazioni.

Ad oggi comprende ogni Stato d’Europa, il Marocco, la Tunisia, alcuni Paesi dell’Asia Centrale e parte del Medio Oriente.

Per ogni aspetto legato al trasporto internazionale non sufficientemente disciplinato dalla CMR, subentra il diritto nazionale.

L’Italia ha inserito all’interno del PNRR (Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza)  dei sostegni alle imprese volte alla creazione di “infrastrutture per la mobilità sostenibile” che prevedono proprio l’adozione stabile della e-CMR entro il 2024.

Quali vantaggi con le-CMR?

Grazie all’e-CMR, le operazioni come la comunicazione di dati, la firma per ricezione o consegna, il monitoraggio delle spedizioni, possono essere racchiuse in un semplice file digitale sempre disponibile e recuperabile. Elemento da non sottovalutare è anche la riduzione dell’impatto ambientale dei trasporti, in quanto, a seguito dell’e-CMR, verrebbero meno tutti i documenti cartacei prodotti.

L’assenza del documento cartaceo, produce in capo all’azienda un abbattimento dei costi di archivio, una limitazione dell’errore umano (documenti dimenticati, grafie illeggibili) rendendo l’intero processo più smart.

Inoltre, con l’e-CMR è possibile produrre in automatico un documento in più lingue, senza necessità di costi extra di traduzione, il che facilità i traffici con tutti i Paesi.

Ecco i cinque vantaggi principali:

  1. Con l’e-CMR non capiterà più di smarrire le lettere di vettura;
  2. Monitoraggio in tempo reale delle consegne: grazie all’e-CMR è possibile confermare in maniera rapida le consegne, inserendo automaticamente gli orari di consegna corretti e condividendo all’istante la lettera di vettura con tutti i partner della supply chain;
  3. Con l’e-CMR la lettera di vettura viene firmata elettronicamente, questo permette di monitorare in tempo reale in ufficio lo stato del documento permettendo di fatturare all’istante l’ordine consegnato;
  4. Riduzione dei costi e abbattimento dell’impatto ambientale grazie a meno documenti cartacei prodotti, meno archivi da gestire e meno traduzioni da commissionare.
  5. I partner possono hanno la possibilità di monitorare in tempo reale lo stato delle spedizioni il che permette di sapere con precisione i tempi di consegna e ricevere al tempo stesso sempre le fatture corrette.

Come funziona le-CMR?

Il funzionamento dell’e-CMR è molto semplice, si tratta di una procedura digitale intuitiva e di facile implementazione.

Detto questo bisogna sottolineare che ci sono due categorie principali di e-CMR, ci sono le applicazioni separate e le applicazioni che si integrano con il computer di bordo.

Nel primo caso il conducente dovrà effettuare la stessa operazione due volte sia sul computer di bordo che attraverso l’applicazione e-CMR, mentre nel secondo caso solo una volta.

Per questo motivo qui di seguito sono elencate le fasi relative alla gestione e-CMR con applicazione integrata nel computer di bordo:

  1. L’azienda redige la lettera di vettura sulla piattaforma e-CMR.
  2. Il TMS (Sistema per la gestione dei trasporti) invia l’e-CMR, accompagnato da un codice unico di identificazione, insieme all’incarico al computer di bordo.
  3. Il conducente riceve contemporaneamente sia l’incarico sia l’e-CMR corrispondente, da questo momento è in grado di svolgere tutte le operazioni necessarie attraverso il questionario: firma digitale, aggiornamento dello stato, modifiche e, in alcuni casi, aggiungere una fotografia. In questo modo non si dimentica nulla.
  4. Una volta completata in ogni sua parte l’e-CMR viene condivisa e resa disponibile per tutti gli operatori della Supply Chain logistica.

E-CMR come strumento di prova nelle cessioni intracomunitarie di beni

Quando un’impresa effettua cessioni intracomunitarie di beni l’articolo 41 D.L. n. 331/93, la considera come operazione “non imponibile“. Tuttavia, è necessario che vengano rispettati una serie di requisiti indispensabili per la non imponibilità, tra cui l’onere della prova del trasferimento in altro Paese UE del bene. In particolare, l’impresa è chiamata a fornire l’indicazione che i beni sono usciti dal territorio dello Stato. Tale prova può essere fornita, ad esempio, attraverso l’esibizione del documento di trasporto.

Il requisito che presenta il maggior profilo di criticità, per la non imponibilità, è certamente quello rappresentato da la prova della movimentazione fisica dei beni. L’azienda cedente, infatti, è chiamata a provare che i beni ceduti abbiano lasciato l’Italia per raggiungere un altro Paese comunitario. Sotto il profilo pratico, fornire questa prova non sempre è agevole. Le difficoltà legate alla precisa e corretta individuazione di tale evento, quindi ottenere la prova della fuoriuscita dei beni, Per venire incontro agli operatori economici l’Agenzia delle Entrate ha riepilogato quali possono essere i mezzi di prova sostitutivi a disposizione del cedente per provare la cessione intracomunitaria.

Il riferimento, in particolare, riguarda quanto riportato nella Risoluzione n. 19/E/13. Per dimostrare l’avvenuta spedizione di merci in altro paese comunitario, occorre conservare la seguente documentazione fiscale e contabile:

  • La fattura di vendita all’acquirente comunitario;
  • Gli elenchi riepilogativi (Intrastat) relativi alle cessioni intracomunitarie effettuate;
  • Il documento di trasporto “CMR” firmato dal trasportatore per presa in carico della merce e/o dal destinatario per ricevuta;
  • La rimessa bancaria dell’acquirente relativa al pagamento della merce.

Ai fini della prova dell’avvenuta cessione intracomunitaria e dell’uscita dei beni dal territorio dello Stato, l’indicazione dell’esibizione del documento di trasporto è solo a titolo esemplificativo. Inoltre, la certificazione del cliente legata alla ricezione dei beni costituisce prova valida solo se acquisita congiuntamente ad altri documenti idonei ad integrare tutti gli elementi della lettera di vettura internazionale (CRM). Nel caso in cui il CMR non rechi la firma del cessionario per ricevuta delle merci, può dimostrare l’avvenuta cessione intracomunitaria, lo stesso deve essere accompagnato da ulteriore documentazione a integrazione degli elementi di cui il CMR acquisito risulta carente (Risoluzione n. 477/E/08). Inoltre, nei casi in cui il cedente nazionale non abbia provveduto direttamente al trasporto delle merci e non sia in grado di esibire il predetto documento di trasporto, la prova di cui sopra potrà essere fornita con qualsiasi altro documento idoneo a dimostrare che le merci sono state inviate in altro Stato membro.

Pertanto, appare evidente come, l’avere a disposizione una lettera di vettura in formato digitale E-CMR, produrrebbe, in capo alle cessioni intracomunitarie i beni, il perfezionamento della predetta attraverso una procedura più rapida, più sicura e meno soggetta a problemi circa carenze o inesattezze di prove.